|
Rarissime sono state le pubblicazioni serie, sull'argomento cavi di collegamento, pubblicati negli ultimi 30 anni. La motivazione risiede nel fatto che per trattare questo argomento occorrono passione, dedizione, ma soprattutto tempo, oltre ad una mai abbastanza dose di sangue freddo, per evitare conclusioni errate su molti risultati discordanti della sperimentazione.
Il tempo, in particolare, serve per la sperimentazione, non certo semplice, delle diverse tipologie di cavi: realizzare cavi diversi e verificarli sul campo, non è operazione che possa svolgersi nel giro di qualche ora; ci vogliono settimane e mesi per comprendere il "suono" di un certo tipo di cavo e, quindi, la sua influenza sul "trasporto" del segnale. Per tacere delle variazioni introdotte dal cambiamento di un singolo componente di un impianto audio, che costringe lo sperimentatore a ripetere le sperimentazioni precedenti. L'entusiasmo e la passione, sono ingredienti necessari per non abbandonare tutto, quando non si riesce a dare spiegazione a determinati fenomeni, soprattutto in questo caso, dove non esiste o per lo meno è rarissima, la letteratura seria, che fornisca una qualche plausibile indicazione.
Le rilevazioni tecniche, servono solo per verificare i valori delle costanti primarie della resistenza, induttanza e capacità. Ma a che serve conoscerle, se non si conosce la loro correlazione con la qualità sonora, quindi del migliore "trasporto" del segnale all'interno dei cavi. Solo con la corretta sperimentazione sulla qualità sonora, ai fini del suo rapporto con le costanti primarie, è possibile rendersi conto, praticamente e non solo teoricamente, il loro modo di influire sul segnale in transito. L'importanza di quest'opera, unica nel suo genere, quindi, è indiscussa.
|
|