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Dei vari argomenti trattati dalle riviste audio, m'interessavano soprattutto quelli dedicati ai diffusori acustici. Apprezzavo particolarmente gli articoli dedicati ai sistemi di diffusione del suono ad alto contenuto tecnologico, rubriche tuttora conservate gelosamente. Ormai le prove hi-fi, sono dedicate soprattutto ai minidiffusori o a componenti audio che di hi-fi non hanno nulla. Inoltre, vi è un certo interesse sui diffusori a largabanda, con trasduttori magnetodinamici a cono dal piccolo diametro, facendo così sprofondare la tecnica della progettazione dei diffusori nell'era mesozoica…...
Vi ricordate la rubrica intitolata "I Giganti del suono" pubblicate su Suono e dedicate ai migliori diffusori dell'epoca? Ne sento talmente la mancanza, che ogni tanto le rileggo con nostalgia e sospiri, esattamente come una persona rivede le fotografie di una ragazza ormai perduta per sempre. No, non sono uscito fuori di senno. Sono, invece, degli inetti tutti coloro che ancora oggi si ostinano a difendere la progettazione dei diffusori, senza alcun riferimento alle leggi dell'Acustica, e costoro sono troppi.
Parallelamente alle letture delle riviste audio, avevo la possibilità di visitare parecchi negozi di hi-fi sparsi per l'Italia. Non solo! Mi capitava di visitare spesso i migliori negozi di Parigi, in un'epoca in cui l'hi-fi di un certo livello ve n'era tanta. Ciò grazie anche alla corretta divulgazione della vera hi-fi attuata da personaggi come Jean Hiraga. Mi riferisco al decennio a cavallo tra gli anni Ottanta e primi del Novanta, quando si poteva entrare nei negozi solo per sbirciare e, per giunta, si poteva anche ascoltare senza avere l'obbligo dell'acquisto: altri tempi.
Inoltre era possibile fare "salotto" con altri appassionati, compreso il titolare del negozio. Il sabato era il giorno dedicato ai rapporti sociali, ed all'epoca, studente universitario catanese, ero solito fare visita al mitico negozio di Gigi Ribecchi: Hi-Fi Show Room di via Trieste n. 34. Beati tempi passati.
Ho avuto la possibilità d'ascoltare diffusori di gran prestigio e, parallelamente, di potere leggere le loro prove tecniche, pubblicate su riviste italiane e straniere. Parecchi diffusori avevano una timbrica di gran qualità, ma in tantissimi notavo un fascino che molti nemmeno intuivano: la bellezza della tecnologia pura. Giunto il giorno in cui trovavo
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