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attraverso i sistemi HI-FI. Sin da subito, però, la mia attenzione si è rivolta, più che alla musica, alla corretta riproduzione del suono ed agli strumenti adatti per conseguirla.
All'epoca, oltre al fatto che ancora non si parlava dell'influenza sul suono dei "cavi audio", le mie capacità si limitavano esclusivamente alla prova di qualsiasi tipologia di "conduttori solidi" e verifica della loro eventuale influenza sulla qualità del suono riprodotto: ne ho provati a bizzeffe...
Col tempo, l'orizzonte sperimentale sulla corretta riproduzione del suono si allargò enormemente, tanto da confluire, in tempi più recenti, in diverse mie opere letterarie, tra monografie e libri. Ad esempio, "Dell'Enigma dei Cavi©" è il titolo del mio noto libro riguardante certi aspetti di questa sperimentazione.
La sperimentazione, però, sui conduttori solidi per uso audio (e non solo…), subì impulsi ed esperienze sempre maggiori e precise, soprattutto a partire da Settembre del 1998, con la nascita di un particolare "dispositivo" di mia progettazione, in grado di ingrandire correttamente, differenze sonore anche microscopiche. Da allora, ho potuto continuare la mia attività di studio, ricerca e sperimentazione, in modo più professionale e scientifico, arrivando ad una inattesa serie di scoperte rivoluzionarie.
5. Due fenomeni visibili: i fulmini e l'acqua
La migliore occasione di analisi del flusso di energia elettrica, oltre a qualche noto esempio di laboratorio, ce la offre la vista dei "fulmini" che compaiono nel cielo durante i temporali. Si nota in questi, che il loro andamento non è mai perfettamente lineare, ma a "zig-zag". La domanda che mi sono posto in tutti questi anni di sperimentazione è sempre stata la seguente: "Il flusso di energia elettrica, all'interno dei conduttori solidi, ha il medesimo comportamento non lineare dei fulmini?".
Un altro fenomeno differente ma visibile è quello del flusso dell'acqua. Negli anni Trenta è stato brevettato un dispositivo, in grado di eliminare le "turbolenze" che accompagnano il fluire dell'acqua. Dalle osservazioni visive delle sperimentazioni, si è visto che l'acqua fluisce in modo sempre più "turbolento" all'aumentare della sua velocità. Le turbolenze sono dovute alla presenza di bolle d'aria e vortici, che si generano spontaneamente al suo movimento. Questi elementi ne limitano sia la velocità di movimento, che la potenza del getto. Sia la velocità di movimento che la potenza vengono incrementate se si eliminano le cause della turbolenza.
Il dispositivo inventato "costringe" l'acqua a fluire secondo una modalità "laminare", determinandone un comportamento decisamente più efficiente. Tale dispositivo, ad esempio, ha consentito ai pompieri, dai primi anni del Novecento, di far giungere l'acqua ai piani più alti dei grattacieli, in modo più efficiente. Ciò è dovuto all'incremento della velocità e potenza del flusso d'acqua.
Le domande che mi sono posto sono state: "Il flusso di energia elettrica, all'interno dei conduttori solidi, si comporta in modo turbolento come l'acqua?". Inoltre: "È possibile realizzare un dispositivo simile a quello inventato per l'acqua, in grado di aumentare l'efficienza e la velocità del flusso di energia elettrica?".
6. La metodologia atipica di indagine
Le precedenti osservazioni si sono potute fare poiché visibili ad occhio nudo. Effettuare, quindi, in questo ambito fenomenologico delle corrette sperimentazioni, non è stato affatto semplice ed ha persino richiesto parecchi anni di studi ed esperienze.
L'ostacolo da aggirare, sta nel cercare di analizzare un fenomeno, il comportamento del flusso di energia elettrica, che non può essere:
né osservato attraverso l'immediato controllo visivo di ciò che sta succedendo; né rilevato con una adeguata strumentazione tecnica.
Non esistono, quindi, possibilità di studiare e comprendere il comportamento che tiene il flusso di energia elettrica, sia all'interno dei conduttori solidi che nelle apparecchiature elettroniche, perché non esiste la possibilità di verificare con i nostri occhi ciò che sta succedendo.
Perciò, il mio metodo di ricerca utilizzato per addivenire a queste straordinarie scoperte è stato atipico, ossia:
"l'osservazione percettiva delle variazioni sonore, per la comprensione delle variazioni di comportamento del flusso di energia elettrica".
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