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Grazie alla scoperta del "bosone di Higgs", sappiamo che le particelle atomiche, compresi gli elettroni, possiedono una loro "massa". Anch'io possiedo una massa, ma non posso passare attraverso una porta chiusa. Come fanno, perciò, gli elettroni dotati di una propria massa, a fluire all'interno dei dispositivi tecnologici, conduttori solidi, etc.? Perché sono anche energia: particelle di materia ed energia.
Nello strano mondo della meccanica quantistica esiste anche la convinzione che gli elettroni possano essere "vivi", ossia ricevere istruzioni, memorizzarle e trasmetterle ad altri elettroni. Un noto esperimento del 1928, ad esempio, ha messo in evidenza che essi sappiano persino dove andare…
Per quanto qui considerato, questo metodo/processo, a mio avviso, grazie agli stimoli elettrici organizzati, è in grado di:
"mappare determinate zone, indicando contestualmente agli elettroni l'intero percorso da compiere".
Ciò significa che questo metodo/processo, similarmente a quanto avviene nel cervello umano, fornisce le "istruzioni" e le "informazioni" utili agli elettroni, sia sulle "modalità" di funzionamento dei dispositivi, che sul percorso da seguire, "mappando" una serie privilegiata di luoghi e percorsi come fossero "reticoli", trasmettendo dette informazioni ad altri elettroni. Ciò consente di influire sul comportamento del flusso di energia elettrica, incrementandone così la sua efficienza e velocità di trasmissione e trasformazione e riducendone la sua dissipazione.
L'attività che avviene tra le particelle di trasmissione e condivisione istantanea di istruzioni ed informazioni relative ai luoghi e percorsi, succede grazie al fenomeno noto come "ingarbugliamento quantistico". Particelle ingarbugliate tra loro, distinte anche anni luce, possono trasmettere, ricevere e condividere istantaneamente istruzioni ed informazioni. È questo il fenomeno che consente di incidere sul comportamento del flusso di energia elettrica, migliorando ed incrementando la sua efficienza e velocità di trasmissione e trasformazione.
Gli elettroni stessi (o eventuali altre particelle subatomiche facenti parte del flusso di energia…), quindi, possono ricevere, memorizzare, trasmettere e condividere informazioni ed istruzioni, sullo stato dei luoghi che dovranno percorrere, organizzati come flusso di energia elettrica. Queste proprietà gli consentono di organizzarsi reciprocamente, in modo da comportarsi nelle modalità più opportune, per fluire più efficientemente e velocemente, dissipando meno energia.
Questo ragionamento sta alla base dell'idea dell'esistenza di un sistema organizzato di reciproca collaborazione tra gli elettroni (sulla falsariga, ad esempio, di quello delle formiche) quando espletano la funzione di flusso di energia. Questa organizzazione viene creata dalle informazioni ed istruzioni impartite dagli stimoli elettrici, sullo stato dei luoghi e sul percorso da compiere, indicando e creando le migliori modalità su come affrontarlo. Questa organizzazione, inoltre, viene anche favorita dal fenomeno, in meccanica quantistica, della coesistenza tra passato, presente e futuro. Il futuro, quindi, ossia la fine del tragitto da compiere, determina il migliore modello di organizzazione.
L'organizzazione e la conoscenza delle migliori modalità, implicano l'incremento della "reattività", ossia la migliore capacità di rapidità, prontezza e velocità di reazione del flusso di energia elettrica, transitante all'interno di dispositivi, conduttori, etc.. Ciò, migliora ed incrementa le loro prestazioni e la precisione di funzionamento, senza bisogno alcuno di modificarli fisicamente, semplicemente grazie all'incremento della loro "reattività".
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